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Perfezionismo e adolescenza: tuo figlio adolescente è un perfezionista?

Perfezionismo e adolescenza: tuo figlio adolescente è un perfezionista?

Molti adolescenti credono che più il rendimento scolastico è buono, più sono le possibilità di successo nel futuro.

È comprensibile che un teenager ambisca ad avere un rendimento scolastico ottimo e si impegni per raggiungere i propri obiettivi. 

Tuttavia, preoccuparsi in modo eccessivo e ambire a un ideale di perfezione può creare in un ragazzo adolescente numerose difficoltà e interferire con il buon funzionamento sociale ed emotivo in adolescenza. L’idea di dover essere perfetti genera ansie e ostacola i processi di apprendimento oltre che la capacità di relazionarsi in modo sereno con i coetanei.

 

Indice dei contenuti

  1. Il termine perfezionismo: cosa indica?
  2. Perfezionismo e ansia
  3. Quali sono le possibili cause di un atteggiamento perfezionistico in adolescenza?
  4. Il circolo vizioso del perfezionismo
  5. Cosa fare per interrompere il circolo vizioso del perfezionismo?
  6. Genitori e insegnanti: come sostenere bambini e ragazzi che soffrono di un eccesso di perfezionismo

 

 1. Il termine perfezionismo: cosa indica  

Con il termine perfezionismo, in psicologia ci si riferisce a pensieri e comportamenti maladattivi e controproducenti che mirano a raggiungere standard eccessivamente alti e spesso poco realistici. Il perfezionismo è visto nella nostra società come qualcosa di desiderabile oltre che necessario per il successo, ma molti studi hanno evidenziato che una forte attitudine al perfezionismo interferisce e pregiudica il raggiungimento di risultati di successo.  Il desiderio o il bisogno di essere e sentirsi perfetti, erode il senso di soddisfazione per i traguardi raggiunti: nessun risultato è davvero gratificante perché mai adeguato all’ideale di perfezione. Inoltre, persone con spiccata attitudine al perfezionismo possono andare incontro a fallimenti molto di più quanto non accada a persone che si pongono obiettivi più realistici. In adolescenza possono essere osservati alcuni tipici indicatori di una forte attitudine al perfezionismo:

  • senso di costante insoddisfazione per risultati che altri vedono come accettabili se non addirittura eccezionali
  • tendenza a procrastinare gli impegni scolastici fino al momento in cui lo studente si sente sicuro quasi al cento per cento di ottenere il risultato migliore o il voto più alto
  • timore di rispondere a domande in classe per paura di sentirsi fuori luogo o inadeguato alla situazione
  • forte avversione o scarsa propensione ad assumersi quote di rischio anche minime
  • tendenza a evitare gli impegni per paura di non riuscire a portarli a termine in modo eccellente
  • tendenza ad arrabbiarsi o ad abbattersi quando i risultati ottenuti si discostano da quelli attesi
  • difficoltà a gestire i propri errori e eccessivo criticismo verso sé stesso
  • lentezza nello svolgere i compiti per il timore di commettere errori
  • eccessiva attenzione alla forma pulita e ordinata dei compiti
  • tendenza a iniziare più volte una cosa con l’idea di poterla fare sempre meglio nella successiva occasione.

 Considerati questi comportamenti, è intuibile che un perfezionismo eccessivo si correli all’ansia in modo significativo.

 

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  1. Perfezionismo e ansia

Dall’esterno alcuni adolescenti possono sembrare pigri, svogliati o disinteressati ma internamente, un adolescente che combatte contro il perfezionismo si può trovare a vivere una forte ansia e paura del fallimento.

La cosa più importante da ricordare è che un adolescente perfezionista è un ragazzo che vive in un costante stato di preoccupazione e allarme. La paura di non essere abbastanza guida il comportamento dell’adolescente verso il perfezionismo e quando i risultati si discostano anche di poco dalle aspettative, subentra il forte stato di ansia. 

Spezzare questo circolo vizioso è spesso complicato. Oggi giorno gli adolescenti sono sottoposti alla pressione di richieste di performance sempre maggiori e in più ambiti: scolastico, relazionale e interpersonale, sportivo.

Sottoposti a un costante giudizio valutativo dei loro standard, gli adolescenti sono spesso indotti a ricercare risultati eccellenti se non perfetti, anche a discapito del processo di apprendimento e del loro stesso benessere emotivo.

Quando un adolescente è mosso dal desiderio di migliorare si impegna in un costante processo di apprendimento; quando invece ambisce alla perfezione si ritrova spesso paralizzato dalla paura di non essere all’altezza delle proprie aspettative. Questo porta con sé pesanti conseguenze:

  • difficoltà a raggiungere i risultati
  • difficoltà a focalizzarsi sui compiti e a portare a termine le mansioni
  • disturbi d’ansia
  • sentimento di solitudine e di isolamento
  • depressione
  • ritiro sociale.

 

  1. Quali sono le possibili cause di un atteggiamento perfezionistico in adolescenza?

Una persona non diventa un perfezionista nel giro di una notte. La tendenza al perfezionismo emerge in età precoce e spesso questa attitudine si correla al bisogno di estrema approvazione da parte altrui. L’affermazione del proprio valore sembra basarsi esclusivamente sull’approvazione esterna: raggiungere obbiettivi socialmente apprezzabili diventa nel tempo l’unica fonte di gratificazione personale. 

Allo stesso modo, l’autostima si basa sull’adeguamento a standard prestazionali definiti dall’esterno, che rende i ragazzi con eccessiva attitudine al perfezionismo insicuri e molto attenti al giudizio esterno. Spesso, nel tentativo di proteggersi da una forma di disapprovazione esterna gli adolescenti trovano nel perfezionismo l’unica possibile forma di difesa contro questa paura.

 Sono molti gli stati d’animo che si associano al perfezionismo in adolescenza, alcuni tra i più frequenti sono:

  • paura del fallimento: una persona perfezionista tende a far coincidere l’insuccesso nel raggiungimento di un risultato con una forma di perdita di valore soggettivo e personale.
  • paura di compiere errori: ragazzi con tendenza al perfezionismo spesso interpretano un errore come un fallimento, non come parte di un processo di miglioramento
  • paura della disapprovazione altrui: un ragazzo perfezionista teme che se consentirà agli altri di vedere le proprie debolezze non sarà più accettato come persona di valore
  • pensiero del tutto o niente: non esiste la possibilità di accontentarsi di un risultato soddisfacente anche se non eccellente: se non è possibile ottenere un risultato ottimale, è preferibile non rischiare nemmeno di tentare per ottenerne uno comunque soddisfacente.

 Paradossalmente, nel tentativo di evitare gli errori i ragazzi perfezionisti si privano di importanti opportunità di apprendimento e crescita.

 

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  1. Il circolo vizioso del perfezionismo

L’attitudine al perfezionismo può innescare un circolo vizioso di stati d’animo e di comportamenti difficile da interrompere. 

Una persona perfezionista ha la naturale tendenza a porsi un obiettivo molto ambizioso, spesso poco realistico e irraggiungibile. Ne segue spesso che quella persona sperimenta un senso di fallimento doloroso quando non ottiene il risultato desiderato: e spesso il risultato non è raggiunto perché irrealistico o troppo ambizioso. La pressione interna costante che indirizza verso standard molto elevati e le probabili delusioni che seguono riducono progressivamente la produttività e il senso di autoefficacia.

 Il mancato successo viene quindi letto non in termini di errata definizione dell'obiettivo, quanto piuttosto in termini di autocritica, di senso di colpa e di inadeguatezza. L’attribuzione esclusiva dell’insuccesso a sé e ai propri limiti porta a un abbassamento progressivo del livello di autostima, con un concomitante incremento dell’ansia e l’insorgenza di sentimenti depressivi.

 A questo punto può accadere che la persona perfezionista decida di abbandonare gli obiettivi progressivo per fissarne altri, con l’idea illusoria che un maggiore impegno possa portare a risultati diversi: ma se anche i nuovi obiettivi non sono realistici o sono troppo ambiziosi, il circolo vizioso del perfezionismo di innesca nuovamente portando ad esiti analoghi ai precedenti e altrettanto deludenti.

 

 

  1. Cosa fare per interrompere il circolo vizioso del perfezionismo?

Il primo passo da compiere per modificare l’attitudine al perfezionismo è cercare cambiare il proprio mindset: il perfezionismo non promuove l’azione e l’impegno ma li ostacola e ambire a obiettivi irrealistici condanna a uno stato perenne di frustrazione e insoddisfazione.

 Per poter modificare la propria visione delle cose occorre liberarsi dei pensieri e comportamenti controproducenti, ecco alcuni suggerimenti utili.

A. Individua obiettivi realistici e raggiungibili. 

Sintonizzati sui tuoi bisogni e i tuoi desideri e su ciò che ti ha soddisfatto nel passato; raggiungere obbiettivi reali sosterrà e migliorerà la tua autostima. Darti evidenza di riuscire a fare le cose per le quali ti impegni è il primo passo per costruire un nuovo senso di autoefficacia personale.

B. Definisci gli obiettivi successivi usando un criterio specifico. 

Stabilisci il tuo prossimo obiettivo successivo a un livello di difficoltà maggiore rispetto a quello che sei già riuscito a raggiungere. Realizzare un progetto complesso significa saper scomporre il percorso in step progressivi di difficoltà crescente: questo ti aiuta a non confrontarti solo con la complessità dell'obiettivo finale, ma a considerare i singoli step che compongono l’intero percorso uno alla volta.

C. Considera validi anche gli standard di successo inferiori al 100%

A prescindere dall’attività in cui scegli di cimentarti, anziché porti come obiettivo finale il successo al 100%, prova a darti come obiettivo una riuscita al 90% o 80%, o anche solo al 60%: ti aiuterà a comprendere che non accade nulla di drammatico se non ottieni sempre il massimo e che spesso è bene apprezzare anche il 60% 0 l’80% piuttosto che rinunciare del tutto perché non si può avere il 100%.

D. Focalizzati sul processo, non solo sul risultato finale

Impara a valutare la tua riuscita non solo in base al criterio di successo o insuccesso ma anche in termini di piacere ed entusiasmo che vivi nel realizzarlo.

E. Poniti la domanda cruciale: “Cosa mi spaventa?”

Spesso la tua capacità di agire e di concentrarti è condizionata dall’ansia e dalla paura. Nel perfezionismo, la paura più frequente è il timore di non essere all’altezza. In questi frangenti fermati e chiediti cosa ti fa paura e qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere se non riuscissi nel compito. Porsi queste domande aiuta a riportare il pensiero a una dimensione più concreta senza alimentare l’ansia, che per sua stessa natura induce a ingigantire e catastrofizzare le possibili future conseguenze di un nostro comportamento.

F. Ricorda che gli errori sono opportunità per fare esperienza

Molte acquisizioni possono avvenire solo imparando dagli errori. Quando fai un errore non pensare subito al giudizio che associ a quello sbaglio. Prova a chiederti cosa può imparare da un tuo errore oppure prova a pensare un errore del passato, poi scrivi su un foglio la lista delle cose che hai imparato o che puoi ancora imparando ripensando a quell’errore.

Evita il pensiero “tutto o niente” rispetto ai tuoi obiettivi: impara a differenziare gli impegni in base a un criterio di priorità alta rispetto a quelli che sono meno importanti o urgenti. Questo ti aiuterà ad affrontare ogni impegno uno step alla volta, secondo un criterio logico: quando affronti un compito complesso ricorda di non farti scoraggiare dalla complessità del risultato finale, ma considera un compito alla volta. 

 

 

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  1. Genitori e insegnanti: come sostenere bambini e ragazzi che soffrono di un eccesso di perfezionismo

Voler aiutare un bambino o ragazzo che soffre per il proprio perfezionismo può scoraggiare perché puoi non sapere da dove partire per dargli una mano. Qui alcuni suggerimenti per aiutarlo a rendere il proprio perfezionismo più gestibile.

a. Spiega a tuo figlio cos’è il perfezionismo

Parla a tuo figlio di cosa significhi essere perfezionista, aiutalo a comprendere che il perfezionismo ci rende esageratamente critici nei confronti di noi stessi e degli altri e questo ci può rendere ansiosi e molto preoccupati quando dobbiamo intraprendere un nuovo progetto.

Spiegagli che il perfezionismo rende faticoso portare a termine gli impegni e porta con sé una grande quota di frustrazione. Se tuo figlio è ancora un preadolescente puoi evitare di usare il termine perfezionismo e scegliere termini più comprensibili e intuibili: se invece è già un adolescente parlagli invece di perfezionismo, perché possa approfondire l’argomento anche per conto suo.

b. Insegna a tuo figlio a fare affermazioni positive quando parla con sé stesso nel proprio dialogo interiore 

Gli adolescenti perfezionisti hanno spesso uno stile di pensiero molto rigido del tipo bianco o nero: tendono a vedere le realtà secondo uno schema di classificazione degli eventi in categorie antitetiche: le cose sono buone o cattive, giuste o sbagliate. Aiuta tuo figlio a vedere anche le zone intermedie grigie fra questi due estremi.

Incoraggia tuo figlio a sostituire pensieri critici e perfezionistici con pensieri più positivi. Ricordagli di fare affermazioni positive con sé stesso quando ti accorgi che assume un atteggiamento troppo critico verso sé stesso e si arrabbia quando non riesce a fare le cose alla perfezione. Gli puoi proporre di scrivere queste affermazioni: anche se inizialmente darà loro poco credito, ripeterle lo aiuterà a modificare il suo stile di pensiero contrastando l’abitudine a mantenere un dialogo critico e negativo con sé stesso.

c. Aiuta tuo figlio o il tuo allievo a modificare la sua prospettiva

I ragazzi con tendenza al perfezionismo hanno l’abitudine a catastrofizzare gli eventi, anticipando esiti disastrosi nel futuro: errori e imperfezioni sono visti come qualcosa di grave e temibile. 

Nella maggior parte dei casi l’eccessiva preoccupazione si riferisce a conseguenze temute ma irrealistiche. Comprensibilmente, la tendenza a catastrofizzare gli eventi aumenta l’ansia e interferisce con le prestazioni, il rendimento e la produttività. Aiuta tuo figlio o il tuo allievo a comprendere che un errore non equivale a un fallimento e che un insuccesso non può compromettere il suo valore come persona.

d. Elogia l’impegno

 È importante che l’impegno di un ragazzo a raggiungere un suo obiettivo sia elogiato a prescindere dal risultato finale, in particolar modo nel caso dell’adolescente perfezionista. Anziché elogiare il successo finale, mostra apprezzamento per il suo impegno e per il valore della sua persona. Impara anche a elogiare i suoi comportamenti che non sono direttamente correlati al raggiungimento di un risultato: ad esempio, in ambito sportivo possono essere rinforzate anche qualità diverse dall’ottenere una vittoria come contribuire alla coesione della squadra, giocare in modo leale o sapersi complimentare con l’avversario.

e. Insegna a programmare gli obiettivi in modo realistico

È importante aiutare un adolescente a suddividere i compiti più complessi in step più semplici e più facili da affrontare. Suggeriscigli di scrivere su un calendario o un planner l'obiettivo finale che vuole raggiungere: prova quindi con lui a individuare gli obiettivi intermedi che gli consentiranno di raggiungerlo.

Aiutalo anche a decidere quanto tempo vorrà dedicare a ciascun obiettivo intermedio, per ottenere una stima approssimativa ma sufficientemente realistica del tempo che gli occorre per raggiungere l'obiettivo finale che si è prefissato. La finalità del suo impegno sarà tenere fede al programma stabilito: l’importante è portarlo a termine, non concluderlo in modo perfetto.

f. Stabilisci delle priorità

Le persone perfezioniste hanno spesso difficoltà nel decidere a cosa dedicare le proprie energie e il proprio sforzo. Puoi aiutare un adolescente perfezionista insegnandogli a creare gerarchie secondo il criterio di priorità: spiegagli che ci sono compiti che richiedono un impegno massimo, mentre altri richiedono uno sforzo inferiore. Ricordagli anche che non sempre è possibile dare il 100% del proprio impegno in ciascun compito, ma che occorre valutarlo seguendo criteri di priorità, urgenza e importanza.

g. Aiuta tuo figlio a trovare un suo equilibrio

I ragazzi perfezionisti vivono spesso una quotidianità intrisa di impegni e riescono a dedicarsi solo a poche attività: è estremamente difficile essere eccellenti in molte cose.

L'obiettivo generale dovrebbe essere non mettere più impegno del necessario nello svolgere i compiti o le attività richieste, quando piuttosto puntare a svolgere un lavoro sufficientemente buono. 

Incoraggialo a trovare tempo per fare anche le cose che lo divertono, non solo quelle che è chiamato a svolgere come la scuola o lo sport: ricavarsi tempo per gli amici o per coltivare un proprio hobby è utile per trovare un equilibrio ra impegni e attività ricreative.

 

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