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7 modi per aiutare i bambini ad affrontare l’emergenza Coronavirus

7 modi per aiutare i bambini ad affrontare l’emergenza Coronavirus

Ci sono parole e gesti per i bambini possono essere di grande aiuto nel fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Mentre l’emergenza si sta intensificando, molti adulti si stanno chiedendo come possono aiutare i bambini a sentirsi meno ansiosi e come possono supportare il loro benessere psicologico. Ci sono piccole strategie a cui possiamo ricorrere, utili per rafforzare la resilienza dei bambini in questo difficile frangente. 

Rimanere calmi e mantenere un atteggiamento positivo

Comportarsi in maniera calma, mantenendo un atteggiamento positivo verso i bambini può essere di grande aiuto, soprattutto quando ci si sente ansiosi, spaventati o depressi. I bambini colgono continuamente segnali su come gli adulti si sentono e sul modo in cui reagiscono agli eventi che accadono loro. 

Il modo in cui i bambini percepiscono gli adulti nei momenti di difficoltà condiziona le loro reazioni: mostrarsi calmi e avere un atteggiamento positivo e ottimistico anche quando non ci si sente così può aiutare a ridurre lo stress dei bambini.

In questi frangenti si possono adottare anche tecniche di visualizzazione guidata, immaginando di essere in un luogo dove ci si sente calmi e rilassati e aiutandosi anche facendo lunghi e profondi respiri. Potrebbe essere utile insegnare anche ai bambini a utilizzare la respirazione come modo per rilassarsi.

È bene porre in evidenza le cose belle che nonostante tutto ci sono e stanno accadendo.

Può essere utile parlare dei gesti di gentilezza che le persone stanno mostrando: la solidarietà fra i vicini, le associazioni di volontariato che si occupano delle persone più deboli. E anche del fatto che le persone si stanno aiutando proprio mantenendo le distanze di sicurezza, necessarie per proteggersi dal contagio.

È bene invitare i bambini a fare altrettanto, ad essere anche loro parte attiva di questo comportamento di cautela, invitandoli a lavarsi le mani, a non toccarsi il viso con le mani, a tossire nel braccio o usando un fazzoletto e buttandolo subito dopo averlo usato.

Può essere utile parlare della necessità di mantenersi distanti fisicamente dalle altre persone per contribuire a non diffondere il contagio. 

Occorre rassicurare i bambini che il virus non è sempre letale, che spesso le persone che si ammalano guariscono ma che soprattutto è raro che i bambini si ammalino.

Se i bambini beneficiano di un atteggiamento di calma da parte degli adulti, allo stesso modo però possono essere turbati e sentirsi meno sicuri se le conversazioni fra gli adulti, in particolar modo fra i genitori diventano tese o polemiche. Se ci sono discussioni è meglio allontanare i bambini per evitare che vi assistano.

 

Parlare del coronavirus con i bambini

Quando parlate del coronavirus con i bambini, iniziate col chiedere cosa loro hanno sentito su quanto sta accadendo. Lodate un’informazione accurata e correggete le informazioni distorte o scorrette e i pensieri negativi, sempre in modo rassicurante.

Accogliete e rispondete alle domande e alle preoccupazioni come meglio riuscite.

Liquidare o minimizzare alcune preoccupazioni dei bambini dicendo “non c’è nulla di cui tu ti debba preoccupare” può ridurre la fiducia e peggiorare l’ansia: i bambini sanno che c’è qualcosa di serio che sta accadendo.

I bambini hanno bisogno che gli adulti ascoltino e validino le loro preoccupazioni.

Date loro informazioni veritiere in quantità ridotta usando parole di facile comprensione, verificando se abbiano compreso in modo corretto. È bene tralasciare dettagli non strettamente necessari, come ad esempio le paure legate alla mancanza di posti letto, a mano che non siano loro espressamente a chiederlo.

In questo periodo, i genitori riferiscono che capita loro di rimandare le conversazioni con i bambini per il timore che questi pongano domande alle quali i genitori non sono in grado di dare risposta.

È bene ricordare che non occorre avere risposte per tutte le domande, ma mostrare la disponibilità ad ascoltare.

 

Mostrare empatia e comprensione per come è cambiata la quotidianità dei bambini 

Parlando di empatia, mostratela ai ragazzi più grandi che devono ora rinunciare a ciò che per loro è stato fino a poco tempo fa importante ma che a noi può sembrare meno rilevante. 

Eventi come feste, concerti, pratiche sportive, tornei, lauree, viaggi o gite con gli amici, uscite. Ascoltare e validare questi sentimenti può essere di aiuto, ma sminuire la frustrazione o liquidare la preoccupazione dicendo che non sono cose importanti può essere pericoloso.

Bisogna aspettarsi più malumore in risposta a questo stress, ed essere comprensivi.

 

Rassicurare i bambini

I bambini hanno bisogno di rassicurazioni, di sapere che gli adulti si prenderanno cura di loro e che faranno del loro meglio per garantire ogni sicurezza a loro e all’intera famiglia. Occorre rassicurarli che quando l’emergenza finirà ciascuno potrà tornare alla propria vita abituale in sicurezza.

 

Limitare l’esposizione alle notizie sul coronavirus

Se gli adulti hanno esigenza di essere informati da fonti oneste, aggiornate e complete, per i bambini è diverso.

La loro capacità di elaborare le informazioni relative all’emergenza è inferiore rispetto a quella degli adulti e potrebbe condizionarli in maniera negativa.  È bene aggiungere che anche per gli adulti è bene non eccedere in un sovraccarico di informazioni.

 

Migliorare le attenzioni nei confronti della famiglia durante l’emergenza

La cura della famiglia durante l’emergenza aiuta a dare i limiti, i confini e la stabilità di cui i bambini hanno bisogno.

Pertanto, continua a organizzare, programmare la routine dei bambini, il loro impegno scolastico e i loro obiettivi meglio che puoi. 

Può essere utile utilizzare il tempo a disposizione per condividere giochi, hobby, musica, cucina. Vedete assieme programmi divertenti evitando quelli con contenuti apocalittici, horror o violenti.

 

Parlare ai bambini e ai ragazzi tenendo conto della loro età

Aiutare i bambini e i ragazzi a gestire preoccupazioni e ansie di questo periodo richiedere anche che si presti attenzione alla loro età.

Parlare a un bambino di 4 anni o di 9 anni richiede modi e termini diversi: le età sono diverse e diversi i gradi di maturazione cognitiva. 

I bambini, nel corso del loro sviluppo, seguono tappe evolutive che consentono loro di acquisire progressivamente le competenze per comprendere ciò che viene loro detto ma soprattutto per interpretare e trarre conclusioni dalle informazioni che ricevono.

Inoltre, sono diversi anche i bisogni emotivi a seconda dell’età e del grado di scolarizzazione.

 

Come parlare ai bambini a seconda della loro età

 

Prima infanzia

Anche se i bambini più piccoli non comprendono ancora pienamente il linguaggio, sono perfettamente capaci di percepire segnali di preoccupazione o ansia nei genitori. Con i bambini più piccoli è bene seguire le seguenti regole

  • cerca di mantenere quanto più la calma quando siete insieme
  •  cerca di mantenere e rendere prevedibili anche per loro le routine quotidiane: le abitudini rassicurano sia i bambini che gli adulti
  • proteggi il più possibile i bambini più piccoli dall’esposizione alle informazioni trasmesse attraverso i media
  • presta attenzione ai segnali non verbali che indicano ansia nel tuo bambino, come ad esempio una maggiore irritabilità o un nervosismo più accentuato in alcuni momenti della giornata. 

Età prescolare

A questa età i bambini sono più consapevoli che qualcosa sta accadendo, e la loro maggiore preoccupazione è l’incolumità propria e dei familiari e possono porti domande sui germi, i dottori e anche la morte:

  • rassicurali spiegando che gli adulti sono impegnati a provvedere alla sicurezza di tutti, insegna loro le norme igieniche di base a cui si dovranno attenere da ora in poi come ad esempio lavarsi bene le mani;
  • in età prescolare i bambini non sono in grado di distinguere fra realtà e fantasia: è perciò opportuno limitare il più possibile l’esposizione a notizie allarmanti
  •  se non è possibile mantenere le routine abituali, prova a sostituirle con nuove, coinvolgendo i bambini; quelle della sera quando si addormentano diventano ancora più importanti.
  • leggere loro una fiaba, raccontare loro una storia e rimboccare loro le coperte sono gesti abituali che in questo momento lo diventano ancora di più. Le abitudini hanno il potere di rassicurare i bambini nei momenti di incertezza.

Scuola elementare

I bambini che frequentano la scuola, anche se quella elementare, sono più consapevoli di quanto sta accadendo in merito all’emergenza Covid. Se hanno smesso di andare a scuola e vedono i loro compagni di scuola e le maestre solo attraverso un monitor:

  • spiegagli che viene chiesto loro questo “sacrificio” perché sia tu che le maestre vogliono garantire a tutti i bambini la massima sicurezza
  • se mostrano di essere preoccupati per la salute dei nonni, rassicurali facendo qualche videochiamata con loro
  •  spiega loro che i cambiamenti nelle abitudini scolastiche ed extrascolastiche hanno uno scopo preventivo
  • non vedere i propri compagni di scuola non significa che loro o le maestre siano malati ma che per il bene di tutti si è deciso che per un periodo ognuno segua le lezioni di scuola da casa
  • ai bambini piace sentirsi utili: proponi loro giochi in cui si impara a seguire le norme igieniche adeguate o invitali a scrivere agli amici o ai nonni in modo da far sapere loro che li pensano. In questo modo i bambini impareranno che gli affetti si possono coltivare anche a distanza per un certo periodo, nell’attesa di rivedersi
  • è probabile che i bambini a questa età ti rivolgano delle domande: rispondi loro in modo chiaro e onesto, senza tuttavia esagerare la drammaticità degli avvenimenti.

Scuola media

A questa età i bambini sono pienamente consapevoli di quanto sta accadendo in merito all’emergenza Coronavirus e sarà certamente capitato loro di ascoltare con attenzione le notizie trasmesse dalla televisione e di parlarne con i coetanei:

  • se ti pongono delle domande rispondi in maniera chiara, cercando di correggere informazioni false o distorte
  • a questa età puoi aspettarti domande riguardo al futuro: quando finirà questa emergenza? Tornerà tutto come prima? Cerca di dare loro risposte chiare ma non ingannevoli: con ogni probabilità le cose torneranno come prima, ma occorrerà tempo e sarà necessario che tutti rispettino le regole
  • ansia e preoccupazione possono determinare una maggiore irritabilità nei bambini: tienine conto e mostrati paziente
  • se si mostrano interessati a saperne di più, aiutali a scegliere i canali più appropriati per ottenere informazioni e per rimanere aggiornati.

 

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