Rapporti di fiducia: perché è difficile costruirli
Gli esseri umani hanno bisogno di fidarsi. La fiducia in un'altra persona riduce l’ansia, aiuta a combattere l’umore depresso, aumenta l'entusiasmo e la voglia di condividere progetti con l'altra persona. È difficile pensare a una vita serena e di benessere senza la capacità di fidarsi.
Allo stesso modo, la perdita di fiducia si accompagna ad ansia e risentimento. Anche se in coppia, quando manca la fiducia il vissuto di solitudine è profondo. Tradimenti, infedeltà inganno, manipolazione compromettono l’abilità di fidarsi di chi sta vicino, inclusi gli amici e i parenti.
Indice dei contenuti
- Non sempre le bugie a fin di bene fanno bene al rapporto
- Renditi vulnerabile, ma gradualmente
- Ricorda il ruolo del rispetto
- Concedi il beneficio del dubbio
- Esprimi i tuoi sentimenti in modo funzionale, soprattutto quando possono urtare l’altro o si tratta di questioni spinose
- Prendetevi il rischio insieme
- È importante saper dare così come saper ricevere
La fiducia è uno degli aspetti più importanti di una relazione, necessario per renderla sana e profonda. Costruire la fiducia richiede tempo e impegno, mentre basta poco per perderla, ancor più a seguito di una delusione o di un tradimento.
Ricostruire un rapporto di fiducia richiede ancora più tempo, pazienza, impegno e fatica, ma è possibile ricostruirla se entrambe le persone sono motivate a farlo. Ecco alcuni suggerimenti su come procedere in questo percorso di costruzione e ricostruzione della fiducia.
1. Non sempre le bugie a fin di bene fanno bene al rapporto
Fin da bambini impariamo a cogliere quando qualcuno ci dice cose che non sono vere. Un bambino impara presto a riconoscere una promessa mancata o un piccolo inganno volto a convincerlo a fare qualcosa sotto forma di lusinga. Il nostro istinto di autoprotezione si è sviluppato nel corso di migliaia di anni a fini evoluzionistici, per salvaguardare la nostra incolumità, ci ha insegnato a ricordare bene le situazioni nelle quali abbiamo colto una discrepanza fra ciò che ci veniva detto e ciò che poi accadeva. Il cervello umano è predisposto a cogliere le ambiguità, le incongruenze e a vigilare su ciò che non è attendibile per salvaguardarsi.
Di conseguenza, noi regoliamo il nostro comportamento e le nostre aspettative in base a questo istinto: impariamo a non fidarci troppo di una persona per non essere delusi la volta successiva.
Pertanto, se stai cercando di aumentare la fiducia all’interno di una reazione, è d’obbligo smettere di dire ciò che poi non avrà un seguito nei fatti o che non rappresenta ciò che senti in quel momento. Anche quelle che possono sembrare delle bugie minori, quando croniche comunicheranno all’altra persona che non si deve fidare delle cose che dici.
2. Renditi vulnerabile, ma gradualmente
Due colleghi che passano vent’anni parlando solo del tempo, senza dover mai lavorare assieme a un progetto specifico, non sentono l’esigenza di fare affidamento l’uno sull’altro se non per una chiacchierata in pausa caffè. Ma cosa accade invece a due colleghi che abbiano lavorato insieme per sei mesi a un progetto che li ha portati a condividere responsabilità, scadenze e impegni? Probabilmente hanno sviluppato un legame che è molto più forte di molti anni passati a scambiare chiacchiere o informazioni generiche.
Trovarsi a condividere responsabilità, decisioni e soprattutto le conseguenze delle proprie azioni porta inevitabilmente a testare la reciproca affidabilità. L’affidabilità si crea sulla base di uno stato di bisogno e di vulnerabilità di cui l’altro non approfitta ma che invece collabora a soddisfare e a proteggere.
Nelle relazioni che scegliamo nella vita privata, anche noi costruiamo prima l’affidabilità, poi la fiducia, su criteri di bisogno e vulnerabilità. Questo avviene nel tempo e grazie a interazioni quotidiane: ad esempio, se una persona ti dice che sarà presente a una certa ora, quella persona ci sarà, se ti prepara una cena e sa che non puoi mangiare glutine, sai che lo farà tenendo conto di questa informazione cruciale.
La vulnerabilità emotiva è importante allo stesso modo. Costruire la fiducia richiede la volontà di esporsi al potenziale rischio di essere feriti. Ad esempio, parlando di qualcosa di molto privato che mette in imbarazzo, ammettendo le proprie paure, mostrando parti di sé che non si ritengono così lusinghiere.
La reale fiducia si crea quando le persone che ci stanno vicino hanno la possibilità di ferirci ma non lo fanno, e per fare in modo che essi superino questo test, dobbiamo renderci vulnerabili. Ovviamente, possiamo farlo in modo graduale, la scelta migliore per proteggerci e tutelarci, con gradi di esposizione progressivi e mai estremi.
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3. Ricorda il ruolo del rispetto
Uno dei modi più dolorosi e difficili da dimenticare dal punto di vista emotivo e con cui le persone che ci sono vicine possono danneggiarci o ferirci è denigrarci, sminuirci, farci sentire di valere poco. Anche guardarci con condiscendenza piuttosto che con rispetto ci può far sentire mortificati.
Occorre pensare al rispetto come la base comune di ogni tipo di relazione, che sia professionale o personale o semplicemente legata alla vita quotidiana. Tanto più una relazione è intima e profonda, tanto maggiore è l’esigenza che alla base ci sia un senso di profondo rispetto.
Purtroppo, invece, accade che quando siamo molto in confidenza con qualcuno è più probabile che ci capiti di mostrargli il nostro lato peggiore, il che può essere positivo se lo intendiamo come forma di autenticità o di vulnerabilità esposta all’altra persona: mi vorrà bene anche se vede che non sono sempre disponibile? Però mostrarci in modo autentico e senza filtri potrebbe anche portare a trattare l’altro in modo sgarbato e non corretto.
Paradossalmente, può capitarci di rivolgerci a un familiare o al partner con un tono che mai ci sogneremmo di usare nei confronti di un addetto alle vendite di un supermercato. In quel momento dimentichiamo che il rispetto è anche più importante con le persone che amiamo, perché la mancanza di rispetto nel tempo può danneggiare gravemente una relazione.
Questo non significa dover sempre essere formali o gentili in modo impeccabile. Significa ricordare che ogni volta che tratti una persona che ami in modo da ledere la sua dignità e senza rispetto, crei un danno alla relazione, che nel tempo renderà a quella persona difficile fidarsi di te.
4. Concedi il beneficio del dubbio
All’inizio di una relazione, per costruire la fiducia occorre in parte concedere il beneficio del dubbio, in modo cauto e ragionevole: diversamente, non si possono creare le condizioni di sufficiente apertura e disponibilità per una nuova, reciproca conoscenza. Ciò che ostacola la fiducia è mettere da parte i dubbi, anche temporaneamente, e lasciare che la persona venga verso di te.
Quando abbiamo già costruito una relazione di lunga durata, siamo inevitabilmente più propensi a concedere alla persona che conosciamo già bene il beneficio del dubbio nel caso accada qualcosa di spiacevole o imprevisto. Il lungo rapporto di fiducia passata e l’affidabilità che quella persona ci ha mostrato nel tempo rendono il nostro giudizio meno severo nei suoi confronti quando non si comporta come ci saremmo aspettati. Tuttavia questo vale per alcune situazioni ma non per altre, come ad esempio il tradimento.
Nelle relazioni dove la fiducia è andata perduta e stai cercando di ricostruirla, potrebbe non essere saggio allontanare e mettere completamente da parte i dubbi, come ad esempio nei casi di infedeltà o di abuso di sostanze. In questi casi, Il detto “ferito una volta, doppiamente diffidente” si può applicare: potresti avere ancora bisogno di un certo livello di verifica per proteggerti dalla possibilità di essere ferito di nuovo. Ma nel tempo, se desideri ricostruire la fiducia persa, dovrai sforzarti di mettere il dubbio da parte o al limite sospenderlo e osservare cosa accade.
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5. Esprimi i tuoi sentimenti in modo funzionale, soprattutto quando possono urtare l’altro o si tratta di questioni spinose
L’intimità emotiva deriva in parte dal sapere che puoi esprimere ciò che senti e che, nonostante questo, l’altra persona non ti giudicherà né ti lascerà per ciò che confidi. Sapere che l’altro è pronto ad ascoltarti consolida la fiducia.
Affinché l’altro mantenga una certa disponibilità all’ascolto, soprattutto quando si tratta di argomenti che possono ferire, occorre la capacità e la maturità di esprimere i sentimenti senza eccedere in urla, attacchi verbali o chiudendo la conversazione.
Naturalmente è facile avere una conversazione intima quando tutti si aspettano che le cose vadano bene, così come è facile chiudere il discorso con una persona quando non ti fidi di lei o quando pensi che sia troppo difficile gestire i conflitti e le divergenze.
Impegnati a lavorare sui modi che rendono possibile parlare di cose dolorose e difficili in modo collaborativo, costruttivo e rispettoso. Impara a discutere emozioni “calde” in modo che non si inneschi paura o timore, evitando le parole che rischiano di innescare una discussione.
6. Prendetevi il rischio insieme
Essere vulnerabili è uno sforzo reciproco e non significa solo rivelare parti private di sé ma include anche lo sforzo condiviso di fare qualcosa di gratificante, che può essere un’esperienza avventurosa in vacanza, condividere un cambiamento nelle abitudini di vita verso forme più salutari. Fare delle cose insieme, condividere delle esperienze di vita crea un forte legame tra le persone. A volte può essere di grande utilità anche cercare di espandere insieme il cerchio di amicizie o acquisire nuove idee e prospettive condividendo libri e film che possono stimolare il confronto.
Questa condivisione fa uscire entrambi dalla vostra zona di comfort, ottenendo un vantaggio reciproco in termini di fiducia: la condivisione aumenta il grado di fiducia reciproca, che a sua volta apre la possibilità a ulteriori esperienze di condivisione, lungo una spirale virtuosa di crescita e gratificazione.
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7. È importante saper dare così come saper ricevere
Nei rapporti interpersonali più stretti è importante la reciprocità. Non significa necessariamente che una persona debba sempre dare tanto quanto riceve, piuttosto che entrambi i partner devono sentirsi a proprio agio sentendosi allo stesso livello, in un rapporto paritario di scambio.
Ovviamente, in una relazione autentica questo equilibrio non è sempre stabile e a volte può oscillare da una parte o dall’altra. Una persona, in un determinato periodo, può appoggiarsi maggiormente all’altra senza che questo comporti tenere la contabilità di chi è più generoso o disponibile.
Idealmente, siamo propensi a pensare che non sia bene prendere più di quanto non si riesca a dare. Quando non concedi al tuo partner di dare, gli neghi la possibilità di creare questo equilibrio. Occorre pensare di essere entrambi partecipi a un continuo processo di scambio. Ovviamente, se desideri dare di più e il tuo partner non si sente sminuito, ci potrà essere un atteggiamento più accudente da parte di uno dei due, ma solo a condizione che si tratti di una scelta condivisa, che come tale non porti il partner più disponibile a sentirsi sottovalutato o poco apprezzato.